Redemption The Third Era – Razze: Tamiara
Dopo la pausa per affrontare il tema delle Corporazioni, torniamo a parlare di razze e lo facciamo con i Tamiara, ovvero il popolo ‘arboreo’ di Redemption The Third Era.
T a m i a r a
I Tamiara hanno una muscolatura agile e scattante che gli permette rapidità e fluidità nei movimenti. Adattatisi a vivere nelle zone boschive, luoghi spesso pericolosi ed impervi, hanno sviluppato un attaccamento alla natura che è quasi genetico. I loro passi producono nelle foreste, lo stesso rumore della foglia che cade e grazie alle tute alari che adoperano comunemente, riescono a muoversi da un albero all’altro con la stessa agilità degli scoiattoli volanti, nome con il quale vengono spesso identificati anche dalle altre razze.
Lo stretto contatto con la natura, li ha resi dei veri esperti della vita all’aria aperta, modificando in questo senso anche il loro aspetto. La pelle, spessa e olivastra, non si scotta al sole, non si screpola al vento e permette loro di resistere anche alle temperature più variabili.
La forma sottile e leggermente allungata degli occhi è dovuta al continuo stringersi delle palpebre per la messa a fuoco di eventuali movimenti in mezzo alla boscaglia e conferisce loro un’espressione perennemente attenta ed assorta. Il loro continuo ‘scrutare’ li ha salvati nel corso dei secoli dai pericoli che la foresta riserva e li ha aiutati a sopperire alla mancanza di cibo e vestiario. Le orecchie, dai padiglioni leggermente più grandi ed allungati rispetto agli Umani, gli consente di cogliere ogni più lieve rumore. Le chiome ricce e scure vengono solitamente acconciate in dreadlocks di varia grandezza e foggia che maschi e femmine portano raccolti nei modi più disparati.
Tia’Miara, la capitale della regione Tamiara, sorge, come ogni altra loro città, sulle chiome degli imponenti Khun, gli alberi secolari della loro foresta, a circa quaranta metri di altezza, ed edificata con centinaia di eleganti passerelle aeree che uniscono le piattaforme sospese su cui si sviluppano i centri abitati. Restii ad abbandonare le loro verdi case arboree, i Tamiara non disdegnano il contatto con i membri delle altre razze purché questi si dimostrino rispettosi nei confronti delle loro usanze. Portati per l’avventura e l’esplorazione, preferiscono un riposo sotto le stelle, rispetto al chiuso di una stanza o di una caverna.
Sono abilissimi intagliatori e conciatori, ma ciò che li rende veramente famosi e ricercati è la padronanza raggiunta nella lavorazione del Gata, il pregiatissimo legno ricavato dai Khun, che ha la durezza dell’acciaio e la leggerezze del legno, simbolo di sopravvivenza per l’intera razza. Il Gata, tramite una lavorazione che prevede l’impiego del fuoco e della colla ricavata sempre dai Khun, dà armi flessibili, leggere e molto resistenti, i Tamiara in particolare prediligono balestre ed archi abbelliti da intarsi di metallo fuso, ma, se in Gata, non disdegnano nemmeno le armi bianche.
Amano tutto ciò che è naturale ed inalterato, disdegnando, ad esempio, il troppo sfarzo e l’eccentricità dei Salk, razza a loro più aliena, seppur più vicina geograficamente.
Sono estremamente legati alle tradizioni e considerano inscindibile ogni giuramento prestato. Alla morte di un loro fratello, un nuovo giovane arbusto viene piantato, così che la vita possa continuare nella natura.
I Tamiara amano abbigliarsi con morbido camoscio o cuoio. I vestiti sono dal taglio elegante e dalle rifiniture curatissime, i ricami impreziositi da perline e bottoni in legno fanno dei loro indumenti capi raffinati apprezzati anche dalle altre razze. Adorano i delicati gioielli in gata che gli abili intagliatori riescono a creare, con incastonate pietre preziose o grezze e fini ricami realizzati in oro liquido o smalto.
Nonostante vivano nella loro foresta, su città arboree e a stretto contatto con la natura, non c’è niente di più distante da un ‘selvaggio’ di un Tamiara, tant’è che uno dei detti che parzialmente li riguarda, più in uso presso le altre razze è: “Se è bello è Salk, se è bello ed elegante è Tamiara.”